Parigi 2024, “sentimenti contrastanti” per Wout Van Aert dopo la prova in linea
Wout Van Aert non è riuscito a prendersi una seconda medaglia ai Giochi di Parigi 2024. Apparso fra i più forti in salita, riuscendo due volte a seguire le sfuriate di Mathieu van der Poel a Montmarte, il belga è stato prezioso in copertura di Remco Evenepoel, che si è involato a 38 chilometri dalla conclusione, non riuscendo poi tuttavia ad emergere in prima persona, con una caduta nel finale che gli rovina anche il possibile piazzamento, anche se lui stesso ammette che a quel punto ormai non era più così concentrato. Il 37° posto è dunque aneddotico per un corridore che chiaramente puntava al massimo risultato ed era apparso anche in grado di potersela giocare, ma ovviamente ha dovuto poi restare frenato per le tattiche di squadra che hanno portato all’oro il collettivo belga.
“Ho sentimenti contrastanti al riguardo – spiega senza nascondersi VTM Nieuws, rilanciato da WielerFlits – Anche per oggi avevo delle aspettative […] Forse non mi sentivo bene all’inizio, ma quando sono iniziati gli attacchi sapevo di avere le gambe per fare qualcosa di grande. Sono pochi quelli che possono rispondere a un attacco di Mathieu”.
Su di loro sono poi rientrati alcuni big, portando ad un rallentamento che ha consentito al resto del gruppo di rientrare. Una situazione che Van Aert non si aspettava, portando poi chiaramente al momento tattico in cui si è decisa la corsa: “Sono rimasto scioccato dal fatto che ci fosse ancora un gruppo così numeroso, perché eravamo certo fermi. A quel punto ho visto Remco partire come un razzo. Stava a lui trovare un momento difficile tra le salite. In questo modo ero seduto in poltrona e potevo seguire gli altri. Sapevo che era un momento perfetto. Non c’è stata alcuna reazione e lui ha avuto il sostegno dei primi”.
Da quel momento la sua corsa è stata difensiva, con la concentrazione che è poi venuta scemando con il passare dei chilometri, quando ha capito che ormai anche le altre medaglie erano andate nella sfida interna con il rivale di sempre: “Ci siamo resi conto che non stavamo correndo per le medaglie. Per me si trattava di un posto d’onore, ma sono riuscito a fare la mia parte. Remco è partito nel posto giusto ed è stato il più forte”.
Riguardo la caduta, è tranquillo e non ha grandi rimpianti, né soprattutto riportato conseguenze, spiegando che le immagini la fanno sembrare peggiore di quello che è stata. “Sembra davvero brutta così – ammette – Siamo entrati in quella curva pensando che fosse una curva semplice. Assomigliava invece molto più a una chicane di quanto avessi previsto. Ma non stavo più guidando per ottenere un buon posto. Non ero più molto concentrato”.
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